Nel 2023 nelle strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere della Sardegna si sono registrate 15,7 milioni di presenze: una crescita del +6,5% rispetto al 2022, oltre mezzo milione in più di quanto si registrava nel 2019. Ancora più rapido è stato il recupero in termini di arrivi, i quali hanno fatto registrare una crescita del +7,7% rispetto al 2022, portandosi su un livello superiore del 6,7% rispetto all’anno pre-pandemico.
Nel corso del 2023 il turismo è stato uno dei pochi settori in grado di sospingere l’economia della Sardegna grazie al pieno recupero dei livelli pre-pandemici. Lo si evince da un dossier del Centro Studi della Cna Sardegna che analizza le ultime stime dell’ISTAT per il 2023, ottenute a partire dai dati contenuti nel portale “Alloggiati Web” della Polizia di Stato.
L’analisi si riferisce alle sole strutture ufficiali e non considera il contributo all’economia regionale fornito dal cosiddetto turismo residenziale, ovvero, quello delle seconde case, case vacanze e B&B gestiti in maniera non imprenditoriale. Stime della CNA indicano che questa vera e propria nicchia turistica in forte ascesa, grazie al volano della cosiddetta sharing economy, quasi eguaglia i numeri del turismo ufficiale. Se ci si limita ai flussi internazionali, indicazioni al riguardo arrivano dalle indagini campionarie condotte dalla Banca d’Italia sui viaggiatori internazionali che arrivano sull’Isola dai principali scali aeroportuali e portuali; in base a queste stime, nel corso del 2023, in Sardegna si sono registrate - a prescindere dalla tipologia di alloggio - circa 14,1 milioni di presenze straniere, a fronte delle 7,6 milioni censite dall’Istat.
“Il turismo in Sardegna ha grandi potenzialità inespresse ed esiste uno spazio di lavoro enorme ancora da colmare”, commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna - si tratta di superare l’immagine internazionale fortemente caratterizzata e incentrata sullo stereotipo della vacanza balneare che rappresenta probabilmente uno dei limiti del modello di offerta della Sardegna che, non a caso, concentra i flussi di viaggiatori nei pochi mesi estivi. Sulla base di uno studio effettuato nel 2017 dalla Cna Sardegna (“Economia e Turismo: modelli a confronto, la Sardegna e i suoi competitor”), benessere e salute sono in assoluto come gli ambiti in cui la Sardegna potrebbe essere più competitiva, seguiti dal turismo storico-archeologico e dal turismo sportivo”.