07 dicembre 2023

L'emigrazione studentesca e il problema dei giovani



Sempre più studenti sardi decidono di studiare fuori dall’isola. Spesso e volentieri dopo la laurea decidono di non tornare nella loro regione per cercare lavoro. Un’emorragia di cervelli, quella attestata drammaticamente dall’ultimo dossier del Centro studi della Cna Sardegna, che penalizza ulteriormente la crescita socioeconomica della nostra regione, caratterizzata da un mercato del lavoro che fa scappare i ragazzi e non li incentiva a studiare e formarsi con l’idea di rimanere nell’isola.

Secondo il report dell’associazione artigiana, il numero dei giovani sardi che studiano negli atenei isolani è passato dai 47.464 dell’anno accademico 2010/2011 ai 35.842 del 2021/2022 (11.622 studenti in meno). È invece cresciuto il numero di residenti iscritti in università di altre regioni: da 6.040 a 7.184 (1.144 studenti in più).

“I giovani laureati devono essere valorizzati – commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna -. Condurre una esperienza di studi fuori dall’Isola non è necessariamente un fattore negativo, ma a patto che sul fronte interno si lavori per creare le condizioni propizie per favorire il rientro, valorizzando nel tessuto produttivo locale l’esperienza specialistica acquisita fuori. Al contempo, favorire lo sviluppo e l’ampliamento dell’offerta universitaria locale costituisce un fattore altrettanto strategico, sia per ridurre la fuoriuscita di giovani verso altre regioni, una risorsa sempre più limitata, sia per attrarre studenti da altre regioni. Si tratta di temi centrali che andrebbero posti in cima all’agenda politica, in gioco c’è il futuro della Sardegna e della sua economia”.


CS - Emigrazione studentesca e il problema dei giovani.pdf RS - Emigrazione studentesca e il problema dei giovani.pdf
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