23 gennaio 2023

E' allarme credito: rischio razionamento, subito un Fondo Rotativo



In Sardegna nell’ottobre 2022 il volume complessivo del credito è sceso da 8,8 a 8,4 miliardi di euro rispetto al mese precedente: un calo del 15%, a sua volta in calo rispetto ai livelli di agosto. Oltre a questa netta contrazione, che risente dei recenti rialzi del tasso ufficiale decisi dalla BCE, il mercato del credito isolano si presenta inoltre particolarmente “rischioso”: l’isola registra infatti un costo tra i più alti rispetto alle altre regioni italiane, sia a breve che a medio-lungo termine.
A settembre 2022 il costo dell’indebitamento a breve termine (ovvero per esigenze di liquidità) è stato in generale più elevato nelle regioni meridionali, ma tra queste la Sardegna si è distinta in negativo: nell’isola le imprese hanno dovuto pagare il 4,9% di interesse annuo, contro una media nazionale del 3,3%, tasso che sale al 5,3% nel settore delle costruzioni e dei servizi.
“In un contesto economico che delinea un imminente peggioramento dei fattori di crescita, preoccupano i primi dati che riguardano il mercato del credito. commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna -. Con il cambio di rotta della politica monetaria intrapreso e concordato dalle principali autorità monetarie internazionali, si possono osservare i primi effetti sulla capacità di spesa e investimento di soggetti imprenditoriali che stentavano a riprendersi o faticavano a mantenere margini di profitto tra la crisi pandemica e la situazione attuale caratterizzata da inflazione, tensioni globali e crisi energetica. I dati disponibili sul mercato del credito, ci dicono che il costo dell’indebitamento a breve termine per le piccole imprese sarde ha toccato il 9,3% contro una media nazionale del 6,32; sono tassi – continuano Tomasi e Porcu che annunciano una restrizione del credito e che accentueranno la difficoltà per le piccole imprese di investire e disporre del circolante e della liquidità necessaria per gestire le aziende; Per questo CNA – affermano i vertici di CNA – ha presentato alla regione la proposta di istituire un Fondo Rotativo di Piccolo Credito per il settore dell’artigianato; che con una dotazione iniziale (il fondo verrebbe alimentato con le restituzioni da parte delle imprese) di 10 mln di euro si potrebbero finanziare a tasso zero piccoli investimenti e/o il reintegro della liquidità aziendale a circa 800 imprese artigiane.


CS - E allarme credito. Rischio razionamento - Subito un Fondo Rotativo.pdf RS - E allarme credito. Rischio razionamento - Subito un fondo Rotativo.pdf
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