24 novembre 2022

Appalti pubblici: vola la spesa ma sono a rischio le opere del PNRR



Continua a contrarsi in Sardegna la domanda di opere pubbliche, mentre l’avvio di procedure per realizzare progetti finanziati con risorse UE, nonché interventi finalizzati a potenziare la produzione di energia da fonti rinnovabili, definiscono un livello di spesa fuori dalla norma. In base all’ultima rilevazione del Centro Studi della Cna Sardegna nel corso dei primi nove mesi dell’anno si è consolidata nell’isola la tendenza emersa già nel primo trimestre. Tra gennaio e settembre 2022 il mercato dei bandi di gara per lavori pubblici risulta quantificato in 480 gare, per un importo a base di gara di 8,9 miliardi: un valore pari al doppio di quanto appaltato in tutto il periodo 2016-2021. Si tratta di un livello di spesa eccezionale, risultato di una fase in cui si sono coniugate le risorse derivanti dal NGEU fund, attraverso il PNRR, e la strategia di transizione energetica.
Nei primi nove mesi dell’anno sono stati infatti pubblicati 10 avvisi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nello specifico da diverse capitanerie di porto della Regione, relativi alle concessioni demaniali trentennali per la realizzazione ed esercizio di impianti eolici offshore. L’importo complessivo di queste iniziative, pari a 7,8 miliardi, è da considerarsi indicativo e sottostimato in quanto per tre dei 10 progetti il relativo importo non risulta, al momento, noto.

“Il quadro che emerge è certo molto ambizioso, le opportunità di spesa risultano davvero tante e la macchina degli appalti in moto – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni –. Il tema cruciale sarà quello dell’effettiva sostenibilità di progetti definiti in base a prezziari ben più bassi rispetto a quelli attuali; molto dipenderà dai tempi necessari per l’adeguamento dei quadri economici ai nuovi prezzari 2022, dalla complessità delle procedure per l’accesso e l’assegnazione delle risorse per compensare l’incremento del costo delle opere, della difficoltà di reperimento di materiali e manodopera nonché della complessità attuativa dei progetti del PNRR. Se con celerità non si adeguano le risorse per compensare opere definite con prezziari ben più bassi di quelli attuali sono a rischio la gran parte delle opere previste dal PNRR. Occorre inoltre – continuano Porcu e Mascia - rilanciare il mercato dell’edilizia privata: la Regione approvi con urgenza la legge che sostenga i processi di riuso e riqualificazione del costruito”.


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