11 luglio 2022

Qualità istituzionale: Sardegna agli ultimi posti in Europa



L’European Quality of Government Index (EQI) - la cui ultima edizione (aprile 2021) è basata su 129.000 interviste a cittadini comunitari (12.907 realizzate in Italia) e su questionari on-line – fornisce una immagine dell’Italia abbastanza preoccupante, sebbene con una forte dicotomia tra un Centro-Nord più virtuoso e un Sud più problematico. Tutte le regioni, tranne la provincia autonoma di Trento, sono caratterizzate da un valore dell’indice EQI inferiore allo zero, che rappresenta il valore medio dell’Unione.
In questo contesto la Sardegna, con un valore dell’indice EQI di -1,27, si posiziona in bassa classifica, 186 esima su 208 regioni, evidenziando una caratterizzazione tipica di tutta l’area mediterranea e dell’Europa sud-orientale.

“La comparazione internazionale colloca la Sardegna in bassa classifica per qualità del contesto istituzionale – commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna -. Appare quindi ormai improrogabile migliorare il funzionamento ordinario dei servizi pubblici, sia di quelli esistenti, sia di quelli che potranno essere offerti grazie a nuovi progetti di investimento, ripristinando la piena funzionalità delle amministrazioni pubbliche locali, con risorse adeguate e un deciso miglioramento della loro capacità gestionale, per assicurare il soddisfacimento dei bisogni essenziali e ridurre il deficit di infrastrutture economiche e sociali”.

Secondo i vertici della Cna sarda il prossimo decennio, per il PNRR e gli altri piani nazionali ed europei in corso, offre la possibilità di mettere in capo un volume di investimento di portata storica. “La possibilità di sfruttare appieno tale occasione – aggiungono Tomasi e Porcu - dipenderà dalla capacità di progettazione e realizzazione degli interventi, e senza una adeguata capacità dell’amministrazione pubblica le politiche di sviluppo locale avranno limitate possibilità di successo. Migliorare la capacità operativa della Pubblica Amministrazione rientra tra gli obiettivi prioritari del PNRR, con interventi destinati ad accrescere le competenze del personale ed a favorire i processi di digitalizzazione. Prevede infatti piani straordinari di formazione per il personale, inclusa la formazione manageriale e nel campo della digitalizzazione, e interventi specifici per favorire l’erogazione di servizi digitali ai cittadini ed alle imprese, inclusa la reingegnerizzazione dei procedimenti e il completamento della digitalizzazione degli sportelli unici. Per quanto riguarda gli interventi sul patrimonio fisico, bisogna assolutamente evitare che pur di accaparrarsi le risorse messe in campo dal PNRR le amministrazioni pubbliche locali siano portate a recuperare dai cassetti vecchi progetti di trasformazione urbana mai realizzati e ormai fuori contesto”.


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