29 giugno 2022

Trasporto aereo: si riduce l'offerta dei grandi scali europei del centro Europa



Arrivare in Sardegna dall’estero nel periodo di Ferragosto quest’anno sarà più complicato e decisamente più costoso. Una drastica riduzione dell’offerta aeroportuale, da e verso i principali scali europei, e l’aumento vertiginoso dei costi di viaggio, infatti, rischiano di ostacolare il flusso di viaggiatori internazionali verso l’Isola. Lo si evince dalla simulazione di booking con cui, come ogni anno, la Cna Sardegna confronta numero di collegamenti, prezzi e accessibilità delle principali destinazioni vacanziere del Mediterraneo per definire le condizioni dell’offerta aeroportuale sarda.


Dopo un 2021 positivo, in cui il settore aeroportuale aveva contribuito ad alimentare i numeri di una discreta stagione turistica, quest’anno si registra una preoccupante inversione di tendenza; sebbene il rincaro dei prezzi di viaggio, in parte legato alla crescita dei costi (carburanti e servizi aeroportuali), sia generalizzato, la Sardegna, tra le principali regioni competitor (Baleari, Croazia, Creta, Cipro, Corsica, Sicilia e Algarve), è l’unica ad aver visto ridursi in maniera significativa l’offerta aeroportuale, un segnale non certo incoraggiante in un contesto economico, nazionale e internazionale, mai come oggi carico di incertezze ed elementi di rischio.

“L’analisi dell’offerta aeroportuale, in un momento di forte incertezza e fragilità per l’economia nazionale ed Europea, fornisce indicazioni non positive in vista della stagione estiva – commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna -. Nell’estate del 2022 l’Isola dovrà infatti fare i conti con un’offerta di trasporto aereo verso i principali scali europei che si allontana da quella dei suoi competitor naturali più virtuosi, come Baleari e Croazia, in termini di numero di voli, costi di viaggio e numero di voli diretti. La speranza è che la propensione al viaggio dei turisti europei, alimentata anche dal tesoretto di risparmi accumulato durante l’anno pandemico, rimanga elevata. Inoltre, il contesto sanitario desta oggi meno preoccupazione, grazie all’efficacia attribuita alla copertura vaccinale nel contrastare gli effetti della diffusione delle nuove varianti e all’allentamento delle misure di contenimento. Il rischio è che il settore turistico regionale possa vedere rallentare il trend di crescita che aveva caratterizzato il decennio precedente, con la Sardegna che stava lentamente ma costantemente acquisendo sempre maggiore popolarità come meta turistica internazionale”.


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