Il numero delle imprese isolane coinvolte e l’entità del debito complessivo nei confronti di Equitalia è tale da costituire una vera “emergenza sociale”.
Un problema che, per dimensioni e responsabilità varie, non può essere adossato al solo sistema delle imprese, ma che richiede ampio coinvolgimento per l’individuazione di soluzioni tempestive ed adeguate.
L’intento delle Associazioni regionali di Rete Imprese Italia – è stato evidenziato– non è quello di tollerare forme di evasione fiscale e contributiva, ma di affermare il principio della effettiva equità del carico fiscale e contributivo e di sottolineare che le reali motivazioni degli attuali ritardi nei confronti degli Enti impositori, sono dovuti alla grave crisi economico-occupazionale, con l’aggravio degli intollerabili ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, anche per effetto del Patto di Stabilità.
Consapevoli che la soluzione del problema richiede provvedimenti legislativi e direttive del Governo centrale, le Associazioni Sarde, coordinate in Rete Imprese Italia, hanno già sollecitato, a livello nazionale, l’adozione di norme rivolte ad ottenere una moratoria e ad attenuare l’onerosità dell’attuale carico fiscale e contributivo, nonché la rigidità dei meccanismi di riscossione e gli oneri eccessivi di more, interessi e sanzioni.
Di seguito le principali proposte prioritarie avanzate a livello regionale ad Equitalia ed alla Regione Sardegna, invitata ad attivare con urgenza un Tavolo di Concertazione con Unione Province, ANCI, Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Equitalia, Banche ed Associazioni Imprenditoriali, con l’intento di trovare rapide vie di uscita ad una situazione esplosiva che rischia di compromettere la stessa coesione sociale.
Ad Equitalia sono state richieste: maggiore chiarezza nelle procedure di notifica; l’estensione dei termini di rateazione per le imprese sarde; la riduzione dei compensi di riscossione; la tempestiva cancellazione delle ipoteche o di altri vincoli ove funzionali al recupero delle risorse per il pagamento del debito maturato.
Alla Regione Sardegna è stata chiesta l’immediata convocazione del tavolo di concertazione allargato anche ai Parlamentari Sardi per: lo sblocco dei pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni nei confronti delle imprese; la “certificazione” dei crediti vantati dalle imprese nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, che possa innescare procedimenti di compensazione dei debiti e la contestuale risoluzione delle problematiche del DURC; l’assistenza a linee di credito aggiuntive e mirate a sanare la posizione debitoria delle imprese nei confronti degli Enti Impositori; un sostengo politico-istituzionale nella Conferenza Stato-Regioni e nei confronti del Parlamento e del Governo, perché le problematiche evidenziate trovino soluzione in nuovi e più equi provvedimenti legislativi.