26 maggio 2011

I nuovi Studi di settore nelle Costruzioni



Dopo oltre 10 anni di applicazione viene meno,  a beneficio del “mondo delle costruzioni”, la grave anomalia che ha caratterizzato fin qui gli Studi di Settore.

Un metodo che prometteva di valutare e calcolare gli effetti che il contesto economico, sociale e infrastruttuturale produce nella vita delle imprese, attraverso l’introduzione di correttivi di calcolo finalizzati a rappresentare il divario di ricchezza che separa le imprese che operano in aree depresse economicamente rispetto a quelle che operano nei territori più ricchi.

Tutto questo è rimasto lettera morta fino allo scorso anno nonostante da tempo, spesso in solitudine, Cna Sardegna avesse avanzato all’Amministrazione Finanziaria la richiesta di modificare la filosofia di calcolo e valutazione dei risultati, in modo da calibrare la pretesa fiscale alla reale capacità di produrre reddito delle imprese.

Il meccanismo applicato al solo comparto delle costruzioni (studio UG69U) -ma che negli anni a venire riguarderà anche tutti gli altri settori- introduce finalmente meccanismi di calcolo nella procedura che rilevano reali differenze tra regioni povere e regioni ricche ed anche tra i comuni di una stessa regione.

Lo studio, per determinare le potenzialità del territorio dove opera l’impresa, prende in esame i seguenti indici:

-il livello delle quotazioni immobiliari;
-il livello delle retribuzioni;
-il livello del reddito disponibile per abitante;
-l’ambito di esercizio dell’attività a livello comunale.

Per verificare i miglioramenti ottenuti dall’introduzione delle nuove modalità di applicazione, Cna Sardegna ha realizzato una ricerca, lunga e articolata, che esamina gli effetti prodotti “dal nuovo metodo” in comparazione con quelli generati dal vecchio, su un campione significativo di imprese nei diversi settori delle costruzioni, sia a livello regionale che nazionale.

Dallo studio, i cui risultati sono esemplificati nella tabella allegata, emerge:

- una generale riduzione dei ricavi attesi dal Fisco per le imprese di Costruzioni Sarde;
- un rilevante divario tra i ricavi attesi per i comuni più ricchi (ad esempio Cagliari) e quelli più poveri (Musei, Sennariolo) della Sardegna;
- un forte aumento del cd. “intervallo di confidenza” vale a dire la distanza che separa il valore dei ricavi puntuali dai ricavi minimi, a tutto vantaggio dei contribuenti.

Con le modifiche approvate le imprese del settore delle Costruzioni hanno potuto toccare con mano, già dalla scorsa dichiarazione dei redditi (Unico 2010 per l’anno 2009), una rilevante riduzione delle imposte sui redditi.

La Cna Sardegna chiede ora che la “nuova filosofia” venga estesa con sollecitudine anche agli altri settori.


In allegato: tab. 1 - riepilogo differenze ricavi puntuali e minimi - Studi di settore Costruzioni


tab._1_-_riepilogo_differenze_ricavi_puntuali_e_minimi_-_studi_di_settore.pdf