22 gennaio 2018

Artigianato: la ripresa è rimandata



Cala la fiducia e si allarga la forbice tra grandi e piccole imprese. E’ quanto emerge dall’8° Rapporto congiunturale sulle imprese artigiane della Cna Sardegna. La ricerca, effettuata su un campione di 700 imprese, fotografa la reale condizione delle aziende artigiane della Sardegna attraverso i principali rilevatori economici (ordini, fatturato, occupazione, accesso al credito e costi di produzione), offrendo un quadro aggiornato sulla particolare congiuntura economica e importanti indicazioni per valutare l’impatto che il protrarsi della crisi sta avendo sul sistema delle imprese artigiane sarde.
Come si evince dalla ricerca, le speranze che il 2017 rappresentasse l’anno della ripresa dell’economia artigiana della Sardegna dopo quasi nove anni di crisi si sono dimostrate purtroppo ottimistiche. Non solo l’anno passato si è concluso con un nuovo calo dell’attività, ma anche le indicazioni per l’ultima parte del 2017 raffreddano le aspettative di crescita per il nuovo anno.

“Dal nostro rapporto - dichiarano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna - emerge in maniera sempre più evidente come il progressivo e generale miglioramento dell’economia, in passato capace di diffondere e spalmare i suoi effetti positivi su tutte le fasce dimensionali di impresa, oggi avvantaggia e premia i soggetti più forti e strutturati.
Ciò non avviene solo in forza della maggiore e riconosciuta capacità delle imprese più grandi di reggere meglio la congiuntura avversa, ma come appare sempre più evidente, anche e soprattutto grazie alle maggiori opportunità offerte loro, in termini di risorse e di strumenti messi in campo dal legislatore”.
“È indubbio - continuano i vertici CNA - che in Sardegna il superamento delle leggi di settore, con il rispettivo corollario di strumenti di sostegno, è stato sostituito da un processo di riconfigurazione degli interventi che fin qui ha disatteso le premesse di assicurare equilibrio, pari opportunità e risorse congrue al sistema delle piccole imprese. Tendenza che può e deve essere corretta con una serie di interventi che in maniera virtuosa e non assistenziale parlino al mondo della piccola impresa e ne riducano il disagio come Cna propone da tempo. La sfida per il rilancio dell’economia isolana è anche quella di rendere meno ostile l’ambiente alle PMI, che debbono poter contare su risorse dedicate e strumenti agevolativi e di supporto pienamente fruibili.
Per questa ragione Cna chiede alla Giunta Regionale l’apertura di un tavolo di confronto e di riflessione sulla necessità di “aggiornare la strumentazione esistente” e definire le azioni e gli interventi che in maniera virtuosa e non assistenziale parlino al mondo della piccola impresa e ne riducano il disagio.
“Anche il piano straordinario del lavoro può rappresentare un’opportunità di crescita per le imprese di piccola dimensione a condizione che la parte più rilevante delle risorse - dichiarano Piras e Porcu – si concentri su quella tipologia di opere “a spesa immediata” che producono le più alte ricadute economiche ed occupazionali come lo sono gli interventi di riqualificazione ed efficientamento degli immobili pubblici, da preferire alle sciagurate ipotesi di utilizzarle per l’apertura di nuovi cantieri comunali.
Se così fosse saremo nel solco di interventi puramente assistenziali che nulla hanno a che vedere con la creazione di posti di lavoro veri. Questi si creano se sono le imprese e non i municipi ad aprire i cantieri nei nostri comuni”.


NS - Presentazione VIII Rapporto_Congiunturale 20_01_18.pdf RS - Presentazione VIII Rapporto_Congiunturale 20_01_18.pdf Congiunturale_2-min.jpg
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