19 marzo 2016

Cala il numero dei protesi nel 2015



In provincia di Cagliari l’importo medio di una cambiale protestata è di 747 euro, quello di un assegno protestato è di poco più di 4mila euro. Quella cagliaritana è la provincia sarda con il maggior numero di mancati “pagherò”, eppure nel 2015 anche in Sardegna i protesti sono nettamente diminuiti: il totale degli assegni protestati è diminuito del 20,7% rispetto all’anno precedente e quello delle cambiali è diminuito del 14,7% (- 23,4% il valore). Ad essere in sofferenza sono però ancora le società: nella nostra regione si registrano 6,9 protesti a carico di società ogni 100 imprese registrate nel territorio: il 27% dei protesti ha come protagonista una società (nel 2014 erano il 30%).

A renderlo noto è la Cna Sardegna che ha analizzato gli ultimi dati diffusi da Unioncamere-InfoCamere che hanno registrato un fortissimo calo dei protesti nel 2015.

«L’ulteriore frenata dei “pagherò” scoperti registrati anche in Sardegna sembra riflettere la persistente prudenza dei sardi nell’accettare impegni di pagamento, in un quadro di debolezza degli scambi che risente ancora degli effetti della lunga crisi», commentano il presidente e il segretario regionale della CNA Sardegna, Pierpaolo Piras e Francesco Porcu. «L’analisi evidenzia quanto il fenomeno dei protesti interessi pesantemente soprattutto la componente imprenditoriale: in Sardegna oltre il 63 per cento del valore degli effetti protestati porta in calce la firma di una società. Ciò denota una perdurante situazione di sofferenza delle imprese sarde per le quali anche l’importo medio dei protesti si dimostra decisamente più pesante (oltre il triplo) rispetto all’importo medio riferito alle persone fisiche».


cs_-_protesti_sardegna_19_03_16.pdf rs_-_protesti_sardegna_19_03_16.pdf
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