Le opere pubbliche in Sardegna: aggiornamento al 30 settembre 2011

 Bandi di gara: diminuiscono in numero -8%, ma crescono in valore +20%

È L’Anas che traina il mercato, 190 milioni in solo 19 interventi

Nei primi 9 mesi i piccoli appalti sotto 500 mila euro perdono il 12% del mercato

La proiezione su base annua rimane modesta, da settore in pesante stagnazione, 1.300 bandi (meno della metà del 2002)

Piano Casa ter e campi da golf diversivi inutili:
rimettere in moto la spesa, sbloccare i crediti nei confronti delle P.A., semplificazione  burocratica e un grande piano di riqualificazione del costruito, le priorità del settore.


 
Nei primi nove mesi dell’anno in corso il mercato regionale segna una dinamica dicotomica, che va osservata nel suo insieme per non parlare troppo presto di una nuova stagione delle opere pubbliche. 

Sono stati censiti 1.015 bandi di gara per opere pubbliche, per una spesa corrispondente pari a 688 milioni di euro. Quantità quest’ultima che rappresenta una evoluzione positiva del 20%, da attribuire principalmente all’Anas che dal mese di maggio ha promosso tre maxi interventi in grado da soli di invertire la dinamica del mercato regionale. Un mercato che si caratterizza ancora per un trend recessivo del numero di interventi promossi, in calo dell’8% rispetto al corrispondente periodo del 2010. Proiettando il risultato dei nove mesi dell’anno in corso, si osserva come il mercato sia ormai attestato su un livello assai modesto, pari a circa 1.300 bandi l’anno, meno della metà della domanda espressa nel 2002. Più variabile il dato della spesa, ma in ogni caso, qualora fosse confermato il risultato dei primi nove messi, alla fine dell’anno il volume in gara si attesterebbe su circa 920 milioni, al di sotto anche in questo caso della media annua osservata nel periodo 2002-2010 (1,1 miliardi). L’importo medio si attesta su 730 mila euro, in aumento rispetto al periodo corrispondente del 2010, e più alto rispetto alla media annua del periodo 2002-2010.

Nell’anno in corso il dato più rilevante è senz’altro la ripresa dell’attività dell’Anas, che ha mandato in gara una spesa di oltre 190 milioni, ovvero più di quanto appaltato nel triennio precedente, tutta concentrata in soli 19 interventi di importo medio superiore a 10 milioni. Nello specifico le tre più grandi si riferiscono ai lavori di adeguamento al tipo B dell'itinerario Sassari-Olbia (Lotto 1 per un importo di 80,4 milioni, lotto 0 per 52,1 milioni e lotto 9 per 37,8 milioni), mentre la quarta riguarda i lavori di ripristino della funzionalità portante della sovrastruttura stradale tra i km. 0+000 e 50+150.00 della SS 131 (9,5 milioni). 

A doppia velocità invece il risultato dei Comuni: tra gennaio e settembre hanno ridotto del 7% il numero, mentre hanno aumentato il valore in gara, passando da 177 a 225 milioni, di cui 46 concentrati in due gare. Ovvero la concessione di servizi promossa dal Comune Olbia per affidare la gestione integrata del servizio di illuminazione pubblica, realizzazione di interventi di efficienza energetica e di adeguamento normativo sulla rete e progettazione, messa in opera e/o manutenzione di impianti fotovoltaici (34,6 milioni); e il project financing del Comune di Selargius per la costruzione, esecuzione e gestione per la durata di 15 anni dell'impianto di illuminazione pubblica (11,3 milioni). 

Il risultato dei primi nove mesi dell’anno in corso è particolarmente negativo per i piccoli appalti: sotto i 500mila euro perdono il 12% del mercato, scendendo al 72% del numero e al 15% della spesa totale. 

 
Il  PPP e i nuovi mercati – Rappresenta il 59% del valore complessivo del mercato

L’affermazione dei nuovi mercati in regione raggiunge proprio nell’anno in corso i massimi livelli: tra gennaio e settembre 2011 la dinamica di tutti gli strumenti per realizzare opere pubbliche con il coinvolgimento di uno strumento innovativo è infatti tutta positiva: +38% il numero contro il –8% degli appalti tradizionali, e la crescita della spesa è assai più sostenuta (+111,5% contro +20,5%). 

In regione procede con successo il ricorso all’appalto integrato: 90 in nove mesi, erano 26 nei primi nove del 2010, mentre tutto il segmento delle concessioni di costruzione e gestione segna una battuta di arresto, generale per quelle di iniziativa privata (da 17 a 12, per una cifra d’affari che scende da 15 a 8 milioni); solo numerica, dato assai più rilevante, per quelle a iniziativa privata (da 7 a 2 iniziative ma da 6 a 12 milioni di investimento). 


Sono tre appalti integrati le più grandi gare del periodo, tutte promosse dall’Anas, seguiti da una concessione di servizi, quella del Comune di Olbia per affidare la gestione servizio di illuminazione pubblica nonché per realizzare interventi di efficienza energetica e messa in opera di impianti fotovoltaici in regime di finanziamento tramite terzi; e da un project financing a gara unica, quello promosso dal comune di Selargius per il completamento e la gestione della rete comunale di pubblica illuminazione.


L’analisi

Rimettere in moto la spesa e dotarsi di una politica industriale è la parola d’ordine per rilanciare l’edilizia – dichiarano Francesco Porcu e Paolo Porru, segretario regionale CNA e presidente regionale di CNA Costruzioni.

“Di fronte ad una crisi senza precedenti, che falcidia posti di lavoro e decreta la scomparsa di centinaia di imprese, le risposte del governo regionale sono desolanti e preoccupanti insieme.

Si rincorrono diversivi, è il caso della terza versione del Piano Casa, il cui unico scopo è quello di abbattere le norme di salvaguardia, si varano leggi (sui campi da golf) che non produrranno alcuna ricaduta positiva in termini collettivi.”

Servirebbe – dichiarano i vertici di CNA – seguire la via maestra: sbloccare i crediti che le imprese vantano nei confronti della P.A., avviare un processo di semplificazione degli iter amministrativi e autorizzativi, effettuare il monitoraggio delle opere pubbliche e private il cui avvio, in termini di cantierabilità, è ostruito sul versante autorizzativo e procedurale per responsabilità della pubblica amministrazione a tutti i livelli ed infine promuovere un piano di riqualificazione del costruito e di efficientamento energetico a partire dall’immenso e degradato patrimonio pubblico. 
 

rassegna_stampa_cna_costruzioni_-_stato_opere_pubbliche_-_ottobre_2011.pdf
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